AQUILEGIA VULGARIS ED A. ATRATA

Conosciuta in genere per il particolare aspetto dei suoi fiori, l’Aquilegia è ideale per bordure miste, dove sono proprio i suoi fiori a farla notare tra i fogliami delle piante attorno a lei.

Nome scientifico: Aquilegia vulgaris, A. atrata

Nome comune: Aquilegia comune, A. scura

Famiglia: Ranunculaceae

Categoria: Erbacea perenne

Origine: Europea ed asiatica, cresce spontanea nei boschi di latifoglie dalla pianura fino ai pendii montani.

DESCRIZIONE

In quanto pianta erbacea perenne, l’Aquilegia scompare nella stagione fredda per germogliare alla fine dell’inverno con ciuffetti di graziose foglioline tondeggianti e lobate. Questa pianta è caratterizzata da particolari fiori penduli con uno sperone a uncino, paragonato al becco di un aquila, da cui deriva il nome della pianta.

Ciclo di vita: Le nuove foglie compaiono già in febbraio per scomparire poi tra ottobre e novembre

Portamento: a rosetta con steli fiorati eretti e ramificati

Altezza: fogliame tra i 15 e 25 cm, fioritura anche intorno ai 50 cm

Fioritura: I fiori sono azzurro o violetti e sbocciano in maggio-giugno

CURIOSITA’

Nel passato l’Aquilegia fu una nota pianta medicinale. Nel Medioevo la monaca Hildegarde Von Bingen fu la prima a descrivere le proprietà di questa pianta e a suggerirne l’uso contro la febbre e le impurità della pelle, oltre che per migliorare la vista e renderla migliore di quella delle aquile.

Le proprietà tossiche di questa pianta, che danneggiano il cuore e l’apparato respiratorio, furono scoperte solo nel XIX secolo. Da quel momento in poi, si privilegia solo l’uso esterno.

COLTIVAZIONE

Piantagione: giovani piante in vaso vanno piantate tra marzo aprile oppure a settembre

Esposizione: mezz’ombra o luce filtrata, pieno sole solamente in prati freschi o a maggiori altitudini

Terreno/Terriccio: terra fresca , ricca e ben drenata

Temperatura: resiste al gelo , patisce il caldo secco estivo

Concimazione: necessaria se coltivata in vaso, sufficiente la fertilizzazione organica se in giardino

Innaffiatura: utile una frequenza maggiore in estate

Malattie: nessuna in particolare

Moltiplicazione: Divisione cespo e semina. L’Aquilegia vulgaris auto-dissemina con facilità

 

I NOSTRI CONSIGLI

Queste specie selvatiche di aquilegia sono molto resistenti e generose, mantengono le loro caratteristiche anche in fase di disseminazione e si trovano spontanee nei prati freschi dove non avviene lo sfalcio e il pascolo. E’ una gioia osservare i fiori viola intenso nel verde brillante del prato primaverile

Usi in giardino/balcone: In giardino, i fiori dell’Aquilegia la rendono ideale per bordure miste dove i fiori vistosi contrastano con le piante vicine. Non da trascurare è anche l’uso al di sotto di arbusti e alberi, dove la rosetta di foglioline rallegra e alleggerisce l’ombra raccogliendo spesso le goccioline di rugiada mattutina.

Abbinamenti con altre piante: Se coltivata con altre specie di Aquilegia questa pianta si ibrida facilmente, dando origine a esemplari con caratteristiche non durevoli.