Arbutus unedo – Corbezzolo

CORBEZZOLO, LA PIANTA TRICOLORE

Corbezzolo, nome botanico Arbutus unedo

 

Storia, simbologia, utilizzi

Il corbezzolo è un grande arbusto o piccolo albero, originario dell’Europa Meridionale, dell’Italia e dell’Asia Minore. E’ molto diffuso nelle zone mediterranee fino a 600 mt s.l.m. e non manca, seppur in misura minore, in Europa centrale. In Italia è presente anche in regioni dall’inverno rigido, come il Trentino Alto Adige.

In quanto pianta tipica della macchia mediterranea, il corbezzolo è presente nella nostra penisola da lunghissimo tempo e vi era certamente all’epoca dei Romani, a cui dobbiamo il nome botanico di questa pianta, Arbutus unedo.

In particolare sappiamo che nelle Georgiche di Virgilio, scritte tra il 37 ed il 29 a.C., si faceva riferimento a questo grande arbusto chiamandolo arbutus ; e sappiamo che Plinio denominò questa pianta unedo , dal latino unum edo, ovvero ‘ne mangio uno’ a causa del gusto dei suoi frutti, che sebbene siano commestibili sono tendenzialmente aciduli e caratterizzati da una consistenza farinosa.

Alle volte il corbezzolo è chiamato ‘pianta tricolore’ o ‘albero tricolore’, con riferimento alla bandiera Italiana, per via del fatto che possiamo notare sulla pianta, contemporaneamente, sia le sue foglie verdi, sia i suoi fiori bianchi, sia i suoi frutti rossi.

Oltre a questo aspetto ornamentale, il corbezzolo è stato in passato ed è tutt’oggi una pianta utile sotto molteplici punti di vista.

I frutti vengono impiegati in certe zone d’Italia per farne marmellate e canditi così come per la produzione di acquavite, oltre ad essere utilizzati come ingredienti di alcune bevande per le loro proprietà diuretiche.

Non solo i frutti, ma anche le radici, le foglie e la corteccia del corbezzolo vengono e venivano impiegati a scopi medicamentosi in quanto questa pianta possiede proprietà antinfiammatorie, antisettiche, astringenti, depurative e diuretiche. 

Alcuni esempi: decotto di radici (40 gr di radici essiccate per 1 litro d’acqua), utile contro l’arteriosclerosi ; decotto di foglie (40 di foglie per 1 litro d’acqua), efficace contro la diarrea ; infuso di foglie(50 gr per 1 litro d’acqua), benefico per la salute del fegato ;’infuso di bacche (20 gr per 1 litro d’acqua), utile per attenuare l’insufficienza renale e per prevenire la formazione di calcoli renali.

Del corbezzolo l’uomo ha impiegato anche il legno, ben lavorabile grazie a qualità come la sua grande compattezza e la sua omogeneità, per la manifattura e la produzione di vari oggetti. E non solo, il legno di corbezzolo è anche ottimo da ardere e da carbonizzare.

Inoltre, le api trovano nei fiori di corbezzolo un nettare di qualità e ne sono attratte anche grazie alla sua epoca di fioritura, autunno-invernale. Viene quindi prodotto anche il miele di corbezzolo, sebbene sia piuttosto di nicchia e venga apprezzato dagli intenditori per il suo sapore amaro, tanto da essere definito il più amaro tra i vari tipi di miele.

Caratteristiche e coltivazione 

Il corbezzolo è un grande arbusto o piccolo albero sempreverde dalla crescita lenta. In natura con condizioni ottimali può raggiungere anche i 10 metri di altezza, tuttavia molto spesso a causa dei tagli dei boschi o di calamità naturali non supera altezze intorno ai 4,5 – 6 metri. 

Si tratta di una pianta molto decorativa grazie ai suoi molteplici elementi di interesse.

Già la corteccia ha di per sé carattere ornamentale, presentandosi ruvida e striata fin dalle fasi giovanili della pianta. I rami giovani contrastano le ramificazioni più vecchie grazie al loro colore rossastro. 

Il fogliame è gradevole alla vista, è infatti lucido e coriaceo, di color verde scuro, dal margine dentato. 

La fioritura del corbezzolo è molto particolare ed indimenticabile una volta vista: si tratta di infiorescenze pendule lunghe 7-8 cm, composte da singoli fiori lunghi meno di un centimetro, di colore solitamente bianco, talvolta rosato, dalla caratteristica forma di di piccole campanelle socchiuse, rivolte all’ingiù.

L’epoca di fioritura è molto interessante, il corbezzolo infatti fiorisce tra ottobre e gennaio, periodo dell’anno caratterizzato da minori fioriture che vengono pertanto particolarmente apprezzate non solo dalle api come già visto, ma anche dall’occhio umano.

Un aspetto poco comune, caratteristico del corbezzolo, è la presenza sulla pianta in contemporanea sia di fiori sia di frutti. I frutti in questione sono quelli originati dalla fioritura dell’anno precedente e i frutti infatti non mancano praticamente mai da questo arbusto in quanto impiegano quasi un anno per maturare. Li possiamo osservare sulla pianta dapprima verdi, poi con il passare del tempo gialli e in seguito arancioni, per diventare infine di colore rosso quando ben maturi. 

I frutti sono carnosi, hanno forma tondeggiante, sono grandi circa quanto una fragola e presentano una superficie granulosa, cosparsa di piccoli tubercoli di forma quasi piramidale. Sono molto ornamentali, tanto quanto i fiori.

Si tratta di una pianta dalla coltivazione piuttosto semplice con l’accortezza di posizionarla in un luogo soleggiato e riparato dai venti freddi. Le piante giovani possono essere delicate nei confronti dei freddi intensi, tuttavia una volta adulta la pianta resiste bene anche fino a temperature minime attorno ai -15° C.

Nel caso di piante giovani in luoghi a inverno rigido, la piantagione nel periodo primaverile sarà preferibile rispetto a quella autunnale, che rappresenta invece l’opzione migliore nelle regioni a inverno mite. 

Non sono necessarie potature per il corbezzolo. Può essere utile un piccolo intervento in aprile per rimuovere i germogli troppo fitti, e all’occorrenza potranno essere effettuate potature di contenimento, facilitate dalla crescita lenta e regolare di questo arbusto. 

Il corbezzolo è dotato di un apparato radicale molto sviluppato e profondo. Questo fa sì che la pianta possa resistere bene anche in terreni aridi o in caso di siccità. Considerando la coltivazione in vaso, questo tipo di apparato radicale suggerisce l’impiego di vasi abbastanza profondi e, idealmente, l’utilizzo di un vaso dedicato unicamente a questa pianta, le cui radici andranno nel tempo a riempirlo completamente.

Il corbezzolo può essere una preziosa risorsa per un terrazzo soleggiato, dove non patirà i forti caldi, ed una altrettanto preziosa risorsa in giardino, sia come esemplare isolato sia in una siepe mista.

Il suo “tricolore”, apprezzato già ben prima che esistesse la bandiera italiana, non smetterà di incantare per molto tempo ancora.