Clematis montana e C. terniflora

CLEMATIDI PER GRANDI SPAZI: C. MONTANA E C. TERNIFLORA

Nomi botanici: Clematis montana e Clematis terniflora

 

Introduzione alle Clematidi

Il genere Clematis è molto vasto, comprende ben 297 specie presenti in natura ed innumerevoli cultivar (“varietà”) ottenute dall’uomo tramite ibridazioni.

Si tratta prevalentemente di piante rampicanti con un particolare sistema di ancoraggio: è il picciolo della foglia, spesso appositamente lungo, che si attorciglia e si annoda con sorprendente abilità attorno a qualunque sostegno sottile che capiti nei paraggi. 

La ‘popolarità’ delle clematidi è sempre crescente e queste piante sono oggigiorno ampiamente coltivate sia in giardino sia su terrazzi e balconi.

Vengono fatte arrampicare su reti e staccionate, su pergolati oppure sopra ad arbusti ed alberelli, come fanno loro in natura.

Dal punto di vista dell’utilizzo delle Clematis, è importante fare una distinzione tra due grandi gruppi: da un lato gli ibridi, dall’altro le specie botaniche.

Gli ibridi di Clematis hanno come valore altamente ornamentale la fioritura. Questa spazia tra tutti i colori possibili, può avvenire in diverse epoche di fioritura e presenta fiori di varie forme e dimensioni, talvolta decisamente notevoli, con diametri del fiore che possono raggiungere addirittura i 20 cm! Di queste piante ciò che interessa vedere sono proprio i fiori, il resto della pianta ha un minor valore ornamentale, e pertanto gli ibridi di Clematis trovano la loro collocazione ottimale come piante “compagne”, abbinate ad altre rampicanti o arbusti. 

Le specie botaniche, d’altro canto, sono più adatte ad essere protagoniste di una parte di giardino o terrazzo grazie al valore ornamentale del fogliame oltre che della fioritura e, talvolta, grazie alle loro notevoli dimensioni. Alcune specie botaniche di Clematis, particolarmente note e coltivate, sono Clematis alpina, C. armandii, C. flammula, C. montana, C. terniflora.

Analizziamo più nel dettaglio proprio Clematis montana e Clematis terniflora,  due specie botaniche spettacolari e vigorose, adatte a contesti differenti fra loro.

Caratteristiche e coltivazione di C. montana e C. terniflora 

 

Clematis montana è originaria dell’Himalaya e delle aree montuose della Cina, è una clematide rustica e vigorosa, può raggiungere infatti anche i 12 m di dimensione, sebbene nella maggior parte dei casi rimanga tra i 6 e gli 8 m. La pianta è decidua e presenta un bel fogliame, di color verde scuro nella pagina superiore e più chiaro in quella inferiore, di forma trifogliata dal margine dentato. I fusti sono morbidi, ma spessi e resistenti. La fioritura è primaverile e piuttosto precoce, avviene verso aprile. In questo periodo dell’anno, dalle gemme laterali dei rami dell’anno precedente si sviluppano fiori singoli, di colore bianco candido larghi tra i 4 ed i 6 cm, rivolti all’insù e composti da 4 sepali disposti “a croce”. Esistono anche cultivar di C. montana a fiore rosa come C. montana ‘Rubens’ e cultivar dalla fioritura profumata come C. montana ‘Fragrant Spring’.

 

Clematis terniflora invece è originaria di aree fino ai 400 m s.l.m. del Giappone, della Cina centrale ed orientale e della Corea. Anche in questo caso si tratta di una pianta vigorosa, che può raggiungere i 10 m di sviluppo. C. terniflora è decidua, il suo fogliame è di colore verde scuro sia nella pagina superiore sia inferiore, ciascuna foglia è composta da 5 o 7 foglioline dalla forma ovata e leggermente cuoriforme. La fioritura è tardiva, avviene tra settembre ed ottobre. In questo periodo la pianta si ricopre completamente di infiorescenze sviluppate sui rami dell’anno; anche in questo caso i fiori presentano 4 sepali disposti ‘a croce’, di dimensioni contenute, lunghi un paio di cm ma molto numerosi. La fioritura inoltre è profumatissima, sa di biancospino e di miele.

 

Per quanto riguarda la coltivazione, si tratta in entrambi i casi di piante dalla facile coltivazione una volta collocate nel giusto contesto. C. montana può essere coltivata con successo anche in alta quota, può reggere infatti temperature minime anche fino a -25° C e al contrario può patire condizioni di caldo e sole eccessivi. La sua esposizione ideale è quella di mezz’ombra o di sole filtrato.

Anche C. terniflora regge molto bene le basse temperature, tuttavia questa specie dà il suo meglio quando è coltivata in luoghi dove le estati sono soleggiate e calde e predilige esposizioni di pieno sole, sebbene sia fortemente consigliato riparare dal sole la base della pianta, facendole ombra collocando una pianta bassa in prossimità. 

Entrambe possono adattarsi a qualunque terreno purché sia ben drenato e fertile.

In termini di potatura, C. montana non richiede alcuna potatura a meno che sia necessario contenere il suo sviluppo, mentre per C. terniflora è consigliata una potatura decisa a fine inverno, attorno ai 30 cm da terra: sarà in questo modo molto rapida nella ripresa vegetativa e regalerà un’abbondante fioritura ogni anno.