FORSYTHIA INTERMEDIA – FORSIZIA

La forsizia è il classico arbusto che annuncia la primavera o meglio, rende l’inverno meno triste dato che i suoi fiori gialli sbocciano spesso durante l’inverno. Una pianta presente in molti giardini e spesso considerata “banale” e proprio per questo le dedichiamo una scheda “importante” alla scoperta di varietà particolari e trucchi per la coltivazione.

Nome scientifico: Forsythia x intermedia, F. viridissima, F. suspensa

Famiglia: Oleaceae

Categoria e origine: arbusto spogliante originario dell’Asia (Cina e Giappone).Arrivò in Europa (F. suspensa) nell’ottocento. Citata (F. viridissima) per la prima volta in un catalogo dal vivaista italiano, Carlo Maupoil nel 1845. L’ibrido forsythia intermedia è un incrocio tra la F. suspensa (dalla fioritura più eclatante) e la F. viridissima (dal fogliame più elegante)
Ciclo e portamento della pianta: la pianta ha un portamento arbustivo che, a seconda della varietà, può essere nano e quasi tappezzante(40-60 cm come Forsythia ‘Marée d’or’ ), espanso e talvolta piangente (150-200 cm) o molto vigoroso ed eretto (oltre i 200 cm).

La scelta di portamento è quindi ampia, mentre è una caratteristica comune a ogni varietà è quella di perdere le foglie durante l’inverno (pianta spogliante o caducifoglie) e di fiorire sui rami spogli all’inizio della primavera o addirittura in inverno.
Ci sono varietà più rare e molto particolari con foglie variegate (Forsythia suspensa o viridissima variegata) o con estrema variabilità di colorazione delle foglie o delle nervature nel corso delle stagioni (Forsythia viridissima Kumson)

Fioritura: è sicuramente la caratteristica più importante della forsizia. Non bisogna pensare che tutte le forsizie fioriscano allo stesso modoi. Cambiano caratteristiche come la tonalità del colore giallo, la durata di fioritura o la densità sui rami.
Da segnalare è la forsizia bianca (Abeliophyllum distichum), parente stretto della forsizia e simile per molte caratteristichema che si distingue per il colore bianco puro dei fiori, una fioritura più delicata e molto profumata, ma anche una minore resistenza al gelo. Una rarità botanica da coltivare ad esempio contro un muro esposto a sud.

Esposizione e terreno: l’esposizione consigliata è quella in pieno sole, che consente il massimo risultato in fioritura e portamento. Anche a mezzombra la forsizia ha una buona resa mentre all’ombra, pur resistendo in condizioni che non ama, fiorisce poco e la vegetazione è rada. La forsizia non ha particolari esigenze di terreno, si adatta facilmente in ogni situazione, pur non amando un terreno eccessivamente secco e troppo umido.

Coltivazione in giardino: la messa a dimora può essere fatta tra l’autunno e l’inverno in modo che le radici abbiano il tempo di cominciare a svilupparsi e fornire alla pianta la giusta spinta durante la ripresa primaverile. E’ necessario tenere sotto controllo l’irrigazione solo nelle prime fasi di crescita, successivamente alla pianta saranno sufficienti le piogge primaverili e autunnali. Per la concimazione è sufficiente un buon concime organico durante l’inverno e intervenire con altri concimi specifici solo in caso di reali esigenze.

Potatura: è una tecnica di coltivazione fondamentale per mantenere la forsizia in buone condizioni, favorendo la fioritura ma anche un corretto equilibrio della vegetazione.
Si effettua al termine della fioritura o comunque non oltre l’inizio dell’estate in modo da stimolare la crescita di nuovi rami che andranno a fiore l’anno successivo (la forsizia fiorisce dunque sui rami prodotti l’anno precedente). In tarda estate autunno invece sarà sufficiente qualche piccolo taglio per mantenere la forma desiderata e poi….non la si tocca più!

Uso in giardino: in un grande giardino vale la pena usare la forsizia come esemplare isolato in modo che possa esprimere al meglio il suo portamento e la sua fioritura.
In giardini più piccoli può essere coltivata in siepi miste mantendendo il più possibile la pianta in forma libera abbinandola ad altri arbusti con portamenti simili e fioriture contemporanee o scalari. Certamente è sacrificata se impiegata in siepi formali o costretta in forme troppo rigide.
Naturalmente le forme nane e tappezzanti possono esssere coltivate davanti a grandi arbusti o in aiuole miste con erbacee perenni

Curiosità: il nome del genere Forsythia ha origine dal botanico scozzese William Forsyth , membro fondatore della Royal Horticultural society
Per approfondire la storia della forsizia puoi scaricare un interessante articolo (in inglese) tratto dal magazina Arnoldia dell’Arnold Arboretum di Boston