Origine e storia del lillà:
Syringa deriva dal nome greco syrinx = tubo per la forma tubulare del fiore.
Secondo la tradizione i fiori attirano le fate e coltivarli vicino a casa aiuta a tenere lontani gli spiriti maligni. Nel linguaggio dei fiori invece sta a indicare le prime agitazioni d’amore coincidenti con il periodo di fioritura.
Introdotto in Europa dalla Turchia nel XVI secolo e documentato per la prima volta in Austria a Vienna da De Busbecq ambasciatore dell’Imperatore Ferdinando I. Nel 1597 prime piante ottenute da seme all’orto botanico di Leiden (Olanda) da Clausius. Nel 1828 grazie al naturalista Anton Rocher fu scoperto il vero luogo d’origine del lillà selvatico a Banat nella Romani Occidentale. A metà del 1600 si parla per la prima volta di un lillà bianco e alla fine del secolo di un raro lillà rosso. Nel 1800 l’ibridatore francese di Nancy Victor Lemoine volle creare un lillà a fiore doppio. Da 7 semi ottenuti nel 1871 e e 30 nel 1872 ottennero 4 piante fiorite nel 1876 (creazione di 153 varietà per il loro catalogo)
Nel 900 boom del fiore reciso. A Parigi le serre parigine producevano tonnellate di fiori di lillà bianco e in Danimarca e Olanda si forzavano i rami di lillà a fiorire in ogni stagione dell’anno.
Le isole del Lillà ad Aalsmeer occupavano 111 ettari di terreno per 8,5 milioni di rami commerciati
Proprietà del Lillà:
In passato (oggi poco) si estraeva l’olio di lillà utilizzato nella fabbricazione dei profumi
Il legno è stato usato nel passato per le pipe (ma Pizzetti segnala la scarsa qualità)
Dalla corteccia e dai semi di lillà si estrae la siringina una principio amaro prescritto dalla medicina popolare contro le febbri intermittenti
Foglie e fiori macerati in olio erano usati per curare il reumatismo articolare
Il lillà più profumato?
Si contendono la palma del lillà più profumato Syringa sweginzowii, Syringa vulgaris e Syringa persica.
La coltivazione del lillà (cure generiche)
Scrive Vita Sackville West: “ Tutti i lillà sono facili, non si lamentano, non richiedono quasi potature, amano il sole, sono perfettamente resistenti e di lunga vita. “
Esposizione: sole (sopporta la mezzombra ma fiorisce di meno)
Temperatura: sopporta climi molto rigidi, anzi, più l’inverno è freddo e maggiore sarà la fioritura dell’anno successivo.
Terreno: sopporta qualsiasi tipo di terra ma preferisce quella tipica del giardino (ricca e pesante) prevalentemente umida
Irrigazione: regolare in giardino, abbondante se è in vaso
Concimazione: organica (con compost, stallatico, cornunghia) in autunno e inizio primavera
La coltivazione del lillà (cure specifiche)
Potatura: in estate (o al termine della fioritura) di 20-30 cm del ramo dove è stato prodotto il fiore. Nel primo e secondo anno può essere utile stimolare la produzione di rami con una potatura leggermente più incisiva. Quando l’arbusto è vecchio occorre eliminare al punto di inserzione sul tronco i rami che fioriscono poco o che rendono la chioma troppo fitta e poco luminosa.
Moltiplicazione: avviene per talee semilegnose (vegetazione dell’anno più porzione di legno dell’anno precedente) in sabbia e torba ricoperte di plastica
La semina delle specie botaniche è un’operazione lunga e paziente ma può dare molte soddisfazioni
Il lillà in giardino e sul balcone:
Arbusto a foglia caduca, alto 2-4 metri, chioma molto ramificata e leggera grazie al fogliame a forma di cuore, fiori in pannocchie piramidali che si formano sui rami dell’anno precedente, profumati e di colore lilla
IN GIARDINO
Adatto per creare una quinta/siepe di sfondo fiorita in primavera e con un bel verde il resto dell’anno.
Si presta a essere coltivato come esemplare isolato (soprattutto quando la pianta è adulta, anche ad alberello) ma coltivato in piccole macchie di 2-3 esemplari risalta maggiormente, soprattutto durante la fioritura.
IN BALCONE
Gli arbusti più vigorosi in vasi dedicati capienti, tendono a spogliarsi alla base e quindi occorre “vestire” il vaso con altri arbusti nani o erbacee perenni e stagionali. La vegetazione leggera consente di creare un mascheramento/barriera “vedo non vedo”
Le varietà nane si prestano a essere coltivare in vasi più piccoli, sono più ramificate e piene anche alla base e si possono usare in composizione con altre specie
Un lillà, infiniti lillà:
Syringa vulgaris: fiore semplice, fiore doppio, fiore bianco, rosa, rosso, cremisi, lilla, viola, bicolore (attenzione, il lillà classico è profumato, quelli più particolari di meno) ‘sensation’ ‘madame lemoine’ ‘souvenir de Louis Spaeth’.
Syringa meyeri ‘palibin’ Syringa microphylla ‘superba’: meno vigorosi adatti a piccoli giardini e piccoli vasi.
Syringa persica, Syringa laciniata, Syringa josikaea, Syringa sweginzowii: altri lillà con caratteristiche simili e particolarità nei fogliami, portamenti e fioriture.