UN TERRAZZO IN CITTÀ

Informazioni principali:

Il terrazzo si trova quasi nel centro di Torino, al quinto piano; è di circa 18-20 mq, di cui almeno 12 occupati da vasi per le piante! Oltre alla zona pavimentata ci sono dei davanzali e delle zone sopraelevate. Si affacciano sul terrazzo due porte finestre.

Terrazzo area est-sudest (azalea, campanula, lantana, trachelospermum)

L’esposizione prevalente è est-sud ma alcune zone sono colpite anche dal sole pomeridiano. E’ un terrazzo vissuto in prevalenza tra marzo e ottobre, nei mesi invernali lo spazio viene sfruttato per il ricovero di tutte le piante che necessitano di protezione e resta poco della disposizione originale. I vasi sono collocati uno vicino all’altro e protetti dal velo da sposta oltre che da pacciamatura di corteccia sul terriccio.

Il balcone nel mese di febbraio
E’ una mia scelta quella di variare (senza esagerare) ogni anno la disposizione delle piante cercando abbinamenti e migliorare le situazioni che l’anno precedente non mi hanno convinto. E’ un po’ come avere un piccolo giardino dove ogni anno ci sono i punti fermi, ma anche modifiche e “sfizi”!

I vasi sono tutti di plastica (in prevalenza di colore grigio antracite e terraccotta rosa) con solamente un paio di vasi di terracotta. Sono dunque per la maggior parte leggeri e facilmente spostabili.

Vasi di plastica rosa e grigi
Le piante in vaso che coltivo sono:

  • Arbusti e rampicanti perenni – rosa, melograno, abelia, trachelospermum, fothergilla, clematis, azalea, lillà, lonicera – che garantiscono la struttura principale del verde nel terrazzo
  • Erbacee perenni – campanula, salvia, aquilegia, erigeron, gaillardia, diascia, dianthus – che sono le più rappresentate, tornano anno dopo anno e donano movimento con fioriture e portamenti diversi tra loro
  • Stagionali/annuali – garofani, phlox, lobelia, sanvitalia, cleome, nicotiana – che ogni anno produco da seme (anche se spesso disseminano per conto loro nel vaso dove hanno passato la stagione) e regalano le lunghe e colorate fioriture estive
  • Varie tra cui bulbose a fioritura estiva o primaverile, rampicanti annuali o arbusti esotici ed “esperimenti” (ovvero piante ottenute da semi ordinati da cataloghi esteri)

Arbusti (rose), rampicanti (vite), perenni (gypsophila e lewisia) e stagionali (zinnia e salvia)
Il mio obiettivo è:

creare un terrazzo …per me, che non sia scenografico per chi lo guarda da fuori ma che io e chi lo osserva da vicino possa apprezzare ogni piccolo dettaglio: dalla profusione di fiori e colori alle fioriture “effimere”, dal fogliame variegato a quello fresco e leggero, dal portamento elegante a quello bizzarro e disordinato.

Per questo motivo coltivo molte erbacee perenni che regalano emozioni con foglie o portamento senza necessariamente avere una lunga fioritura (come l’aquilegia, alcune salvie o la stachys lanata). Non disdegno affatto piante stagionali, che sono molto generose e danno molte soddisfazioni se ottenute da un piccolo seme.

Sul mio terrazzo non coltivo più gerani ( o meglio pelargoni), surfinie e petunie: forse ne vedo troppi in giro, forse non mi piace l’eccessiva inflazione di queste piante o forse sono troppo uguali… per troppo tempo e mi stancano in fretta…de gustibus!

Terriccio, concime e pacciamatura: sono fondamentali per la crescita adeguata, sana e rigogliosa delle piante. Io ho sempre a disposizione:

  • terriccio universale con molta sostanza organica (più il sacco è leggero, più è ricco di torba e meno nutriente è per le piante in vaso)
  • concime organico, tipo stallatico essiccato in pellets o cornunghia, da integrare a inizio e nel corso della stagione.

Nel momento in cui realizzo, o rinnovo un vaso, miscelo terriccio, concime e eventualmente una parte del terriccio in cui la pianta ha vissuto la stagione precedente (tenendo però conto che quel terriccio sarà impoverito e senza rinnovo non potrà dare grandi risultati). Con l’occasione di rinnovare il vaso (nel mese di marzo) pulisco, divido, moltiplico le piante, controllo se hanno disseminato e preparo dei vasetti con le giovani plantule prima di collocarle nel vaso defnitivo; infine riposiziono nel centro del vaso alla corretta distanza.

Utile è prevedere una pacciamatura organica con corteccia (venduta in sacchi), preferibilmente di pezzatura fine, che previene la secchezza del primo strato di terriccio, evita gli schizzi d’acqua, protegge dal sole forte il colletto delle piante e limita lo sviluppo di infestanti.

Difesa delle piante: in città e in particolare sul terrazzo è facile trovarsi a combattere contro ogni genere di parassita delle piante. In particolare i problemi più frequenti sono causati da afidi, ragnetto rosso, mosche bianche, larve di lepidotteri, mal bianco e ruggine (…già un bell’elenco!).

In molti casi la lotta meccanica è la più sicura e affidabile, in seconda battuta adotto i metodi naturali e in casi estremi la lotta chimica:

per gli afidi pulisco i germogli pieni con una spugnetta, acquisto prodotti a base di ortica o assenzio e in casi gravissimi irroro con un prodotto chimico. Sto sperimentanto il macerato di aglio e di tabacco e sembra che anche sul terrazzo abbiano effetto

per bruchi, larve e minatrici fogliari al mattino presto o la sera li cerco sotto le foglie e li elimino manualmente. Non ci sono prodotti naturali specifici se non sperare che la pianta abbia un sapore cattivo per il bruco (…e mi sono convinto che il macerato di aglio o di ortica sia d’aiuto!)

per il mal bianco lavo le foglie con un getto d’acqua leggero e uso un prodotto naturale a base di equiseto. Il rimedio “chimico”, ma comunque consentito anche in agricoltura biologica è lo zolfo

per il ragnetto rosso, pulisco le parti colpite con un getto d’acqua vigoroso; il ragnetto una volta caduto per terra fa fatica a tornare sulla pianta, anche perchè non sopporta l’acqua corrente e l’umidità. Come prodotto naturale uso l’ortica, infine ci sono anche prodotti chimici specifici per il ragnetto.