Buddleja davidii

LA BUDDLEJA, L’ARBUSTO DELLE FARFALLE

Buddleja, nome botanico Buddleja davidii

Storia e diffusione

La buddleja è nota comunemente come ‘arbusto delle farfalle’ o ‘albero delle farfalle’ in quanto la sua lunga fioritura estiva, dolcemente profumata, attira molti insetti impollinatori tra cui certamente anche api e i bombi, ma in particolar modo attira le farfalle. 

Il nome botanico di questa pianta, Buddleja davidii, è al 100% commemorativo.

Il nome del genere infatti, Buddleja, nel corso del XVIII secolo venne dedicato dal botanico Linneo ad Adam Buddle (1662-1715), reverendo e botanico inglese. Il nome della specie, davidii, venne invece scelto nel XIX secolo dal botanico francese Adrien René Franchet, corrispondente a Parigi di padre Armand David (1826 – 1900), missionario francese che scoprì questa specie nel 1869 nelle montagne del Sichuan, nella Cina Sud-occidentale.

La buddleja è dunque originaria delle aree montuose della Cina, sebbene al giorno d’oggi sia talmente tanto presente in Italia allo stato spontaneo da poter far pensare di essere sempre appartenuta alla nostra flora. La possiamo vedere facilmente infatti ai margini dei nostri boschi, sulle rive dei fiumi, sulle scarpate, tra i sassi, nei luoghi incolti ed addirittura in piena città in luoghi quasi impensabili, come i tetti di edifici abbandonati, le aree di cantiere o in qualche marciapiede poco frequentato, cresciuta spontaneamente tra le crepe dell’asfalto. Come può essere possibile? 

La buddleja è stata introdotta in Europa per scopi ornamentali verso la fine dell’Ottocento ed ha dimostrato un’immensa adattabilità, sia in termini di terreno sia di temperatura, ed un’altrettanto ottima capacità disseminativa. Sono queste le qualità chiave che hanno consentito che la buddleja si naturalizzasse, in poco più di un secolo, in buona parte del nostro Paese.

Caratteristiche e coltivazione 

La Buddleja davidii è un arbusto a foglia decidua che può raggiungere dimensioni di 3-4 m. Ha un portamento eretto ed espanso, con lunghi rami che in principio sono eretti e che tendono a curvare verso il basso, particolarmente nel periodo estivo quando sono carichi di fiori. I rami giovani sono di colore grigiastro e leggermente pelosi. 

Il fogliame è opposto, dalla forma lanceolata e dai margini dentati. E’ molto ornamentale grazie al colore grigio della pagina inferiore, mentre la pagina superiore è verde scura.

La fioritura è sicuramente l’elemento ornamentale per eccellenza di questa pianta. Per un lungo periodo, da luglio ad ottobre, sulla pianta sono presenti le infiorescenze a forma di pannocchia conica o piramidale, leggermente arcuate all’apice, lunghe fino ai 30 cm circa e larghe fino ai 5 cm alla base. Ogni infiorescenza è composta da numerosissimi piccoli fiori color lilla, dal dolce profumo mielato.

Esistono numerose cultivar di questa specie, tra cui cultivar a fiore bianco come Buddleja davidii ‘White Bouquet’, cultivar a fiore viola scuro come Buddleja davidii ‘Purple Emperor’, cultivar a foglia completamente grigia come Buddleja davidii ‘Silver Anniversary’, e persino cultivar nane, molto compatte e adatte a piccoli spazi, come la serie ‘Chip’: Buddleja davidii ‘Blue Chip’, ‘White Chip’ e ‘Red Chip’, rispettivamente a fiore viola, bianco e porpora.

Può esserci dunque una buddleja adatta ad ogni gusto e ad ogni spazio, con le poche accortezze del caso per quanto riguarda la coltivazione.

In termini di coltivazione, la specie botanica Buddleja davidii è una di quelle piante che lasciano davvero tranquilli, dalla bassa manutenzione e dal minimo impatto idrico. Le cultivar possono avere le stesse esigenze in termini di coltivazione così come necessitare di accortezze specifiche, ed è quindi sempre buona regola informarsi a riguardo al momento dell’acquisto.

Tornando alla specie botanica, Buddleja davidii, il momento ideale di piantagione è l’autunno, va bene anche la primavera. Può prosperare in qualunque tipo di terreno, inclusi i terreni calcarei ed i terreni secchi ed asciutti. Gradirà un terreno ricco di sostanza organica, ma sa adattarsi anche ai terreni più poveri.

Per quanto riguarda l’esposizione, predilige il sole pieno, ma può adattarsi anche alla mezz’ombra. In merito alle temperature, tollera bene i freddi e i geli, così come il forte caldo estivo.

In piena terra non avrà bisogno di innaffiature una volta superata la fase di attecchimento.

Può essere coltivata anche in vaso, tenendo però conto del fatto che è dotata di un apparato radicale vigoroso, che richiede quindi un vaso di grandezza adeguata.

La potatura può essere effettuata tra fine inverno e inizio primavera ed è consigliata al fine di mantenere questo arbusto ad una dimensione ottimale di 2 – 2,5 m. Sebbene possa spaventare un po’, questo arbusto può essere potato anche a 50 cm da terra: la buddleja riesce a riprendere vegetazione anche dalle porzioni legnose e spesse, e la potatura drastica stimolerà la produzione di molti nuovi rami, che porteranno in punta molto nuovi fiori una volta arrivata l’estate.

La prima fioritura avverrà in punta ai rami dell’anno. Una volta giunta al termine, può essere utile rimuovere le infiorescenze sfiorite: la pianta sarà così stimolata a dare il meglio di sè nelle fioriture successive, nel corso dei mesi estivi, e rimarrà attraente sia per noi sia per le farfalle fino ad autunno inoltrato.